Dubbi da confessionale
No, non quello del Grande Fratello.
- Il Signore sia nel tuo cuore perché tu possa pentirti e confessare umilmente i tuoi peccati.
- Amen.
- Marta, ciao. Bentornata. Non dovresti essere a scuola?
- Oggi facciamo mezza.
- Ho capito. Quali peccati vuoi confessare?
- Ho detto una bugia ai miei genitori. Poi… ho litigato con mio fratello. Ah, e ho pensato di rubare un bracciale in un negozio, ma poi non l’ho fatto, anche se stavo quasi per -
- Va bene, va bene. C’è altro?
- Ehm, no.
- Bene, all-
- Anzi, sì.
- Sentiamo.
- Don Roberto, ho un dubbio.
- …
- Ho pensato questa cosa, ieri, una cosa a cui non avevo mai pensato. Ho capito che se fossi nata in un altro posto, non sarei cristiana. Forse l’unico motivo per cui sono cristiana è che sono nata in una famiglia che lo è.
- …
- Ecco. Ho questo dubbio.
- È giusto, quello che hai pensato. La religione è un fatto di nascita. La fede è un dono.
- Per tutti?
- Per chi crede.
- È che mi sono accorta che se tolgo questo… questo fatto di nascita, non resta niente. Non c’è nessun’altra ragione per cui dovrei essere cristiana. E quando mi sono detta questa cosa, ho capito che in realtà non sento niente. Voglio dire: non ho fede. Io non credo davvero in Dio e tutto il resto.
- …
- …
- Ho capito.
- …
- Beh, va bene. Ti capisco.
- Ah.
- No, voglio dire… è comune. È bene farsi delle domande. Mettere le cose in dubbio. Vedrai che la fede tornerà.
- Davvero?
- Chissà. A volte succede. C’è altro?
- No.
- Allora concludiamo: mio Dio…
- …
- Mio Dio, mi pento e mi dolgo…
- Ma la devo dire lo stesso?
- Se vuoi…
- Ok. Mio Dio mi pento e mi dolgo con tutta me stessa possa con il tuo santo aiuto non offenderti più amen.
- Ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo.
- Amen.
- Ciao, Marta.
- Ciao don. Ci vediamo. E grazie!
Questo racconto è nato come esercizio durante il corso Scrivere di sé della Scuola Holden di Torino.